Con questo post voglio iniziare un percorso che ho deciso di intitolare "La bellezza secondo me...", il perchè è banale, ognuno di noi ha gusti diversissimi rispetto agli altri (come dice mia nonna -se fossimo tutti uguali saremmo lattine-), ma io ho un rapporto profondo con le immagini/cose che mi colpiscono non solo per la loro estetica. Resto per minuti interminabili ad osservarle, nascono in me un marasma di emozioni singolari, ma, soprattutto, sono capace di innamorarmi di un disegno come di un giocattolo, di una storia come di un fiore.
Qualcuno si chiederà "ma al popolo cosa gliene frega?" e la risposta è niente ma, d'altra parte questo è pur sempre il mio diario e voglio tentare di imprimerci qualche emozione...
Il museo etnografico prima di divenire tale era solo una cascina in cui il sig. Guatelli aveva iniziato a raggruppare un numero sempre maggiore di oggetti comuni (possiamo anche dire poveri), erano scarti, cose che la gente non usava più. Si viene così a formare una collezione monumentale che, durata cinquant'anni, comprende svariate tipologie di utensili accomunati dal fatto di essere stati "usati", rappresentavano però un epoca e come tali secondo Ettore andavano salvaguardati.
Importante sono gli attrezzi agricoli che, quando il giovane maestro elementare iniziò la sua impresa, stavano ormai a significare un modo di vivere contadino che si stava velocemente disgregando a favore della galoppante economia del capitale e del consumo.
Dopo questa brevissima storia del museo passo a dire perchè ha tanto attirato la mia attenzione.
Sono una collezionista già da qualche anno, non monotematica, quindi ho un rapporto viscerale con gli oggetti che custodisco, ma non solo con essi, anche con tutti gli altri che in qualche modo non colleziono...conserverei tutto.
L'idea geniale di Guatelli di mettere da parte serie e serie di oggetti (apparentemente) tutti uguali perchè svolgono una medesima funzione, come ad esempio centinaia di falci o scatole di latta, sta anche nell'avergli dato una collocazione propria all'interno della cascina, ogni cosa ha il suo spazio e una determinata posizione che spesso crea addirittura un disegno, un motivo.
Ecco, questa attitudine artistica unita al mio stesso desiderio di conservare di tutto e di più (proprio perchè in un futuro certi oggetti diventeranno obsoleti, quasi curiosità e testimonieranno uno stile di vita passato) mi ha affascinato profondamente e mi ha portato ad esclamare "è bellissimo!!!"
Per maggiori informazioni rimando al sito dedicato a questo Museo del quotidiano.
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